mercoledì 31 marzo 2010


Eh eh eh, pensavate di esservi liberati di me? E invece vi darò segno di vita anche oggi, ne accumulo un po' nel caso ad un certo punto dovessero mancare le scorte come fino ad ora. Indovinate un po' da dove vi scrivo? vi anticipo che manco un po' di originalità e infatti sono davanti alla solita finestra. Una di notte (possibile che non riesca ad andare a letto ad un orario decente?), serata molto molto fredda, ma bellissima. Bellissima anche la passeggiata da cui sono appena tornata, F. e F. insieme, come ogni giorno, sui passi del passato, fino ad uno dei luoghi più dolci di questa città pieno di fascino e di ricordi, il planetario. Luogo finito che ci rimanda all'infinito dell'universo, quel cielo impolverato di stelle di cui vi parlo quasi in ogni post. Non trovate che sia la cosa più affscinante che possiamo vedere? l'unico contatto con l'infinito che i limiti della nostra umana mente ci impedisce di immaginare, ma paradossalmente ci consente di vedere, il nostro tramite con il passato. Vi rendete conto che molte delle cose che vediamo ora sono strascichi di qualcosa che si è realizzato migliaia, milioni, miliardi di anni fa? Possiamo dire che i viaggi nel tempo esistono! E la cosa più incredibile è che quello che noi vediamo ora potrebbe non esistere più e che alcuni di quelli che da lì ci vedono, vedono la terra degli egiziani, dei dinosauri o di ancora prima.. In ogni caso il cielo stellato, la luna, stasera enorme e arancione secondo voi perchè ci piacciono così tanto a noi uomini? Secondo me tutta la storia del romanticismo, delle coppiette felici è una cazzata, il loro romanticismo sta nel fatto che guardare le stelle, la luna nel cielo oscuro, tutto ciò che di giorno è coperto da una tranquillizzante patina azzurra o da una pesante patina di nuvole grige, significa guardare l'infinito: ci mette in contatto con quello che i limiti della nostra mente non ci consentono di immaginare, ma che il nostro intuito ci consente di percepire. Ed è la stessa cosa che succede con l'amore, quello che senti quando guardi nei suoi occhi, nel suo sorriso e vorresti catturare quell'istante e ti scroscia inafferrabile fra le mani come l'acqua, quello che senti nel momento dell'orgasmo che no puoi descrivere, che non puoi trattenere. Tutto questo lo abbiamo definito sublime ed è quello che rende romantica la luna che non riesci a smettere di guardare, le stelle che brillano nel buio e sembrano così perfette, quello che senti lei tuoni, che vedi nei lampi, ciò che ti fa venire i brividi perchè lo senti, ma è troppo grande, è fuori dalla cornice del quadro in cui sei immerso e non puoi spiegarlo del tutto. La stessa cosa è la mente umana, o ancora di più, il corpo umano, la natura e così via, qualcosa di così incredibilmente misterioso.

Dite che sto un po' degenerando? Sono un po' troppo pesantina.

Allora parto con il sogno del giorno. Vi chiederete come prima cosa, ma i sogni non si fanno di notte? La risposta è, e chi mi conosce già la sa, non c'è miglior cuscino del vocabolario di greco e nessuno xanax migliore di un bel tomo di medicina! E infatti oggi pomeriggio è scappato il sonnellino di appena un paio di orette e in sogno fra i vari personaggi mi è comparso un mio professore. Sempre impeccabilmente vestito, con stilosi maglioncini unicolor, ricercatore, clinico, grande lettore di articoli in inglese, in altre parole "In". I miei amci lo chiamano dottor House perchè in effetti ci assomiglia, forse ha l'aria un po' burbera, ma se ci parli sembra dolce. Sua caratteristica fondamentale, per sentirlo c'è bisogno di ampliphon, detto fra noi è davvero un gran personaggio e lo stimo e mi mette un po' in soggezione. comunque dicevamo che mi è comparso in sogno vestito in una maniera assurda, con un impermeabile assurdo e soprattutto un cappello assurdo. Inizialmente orgoglioso della sua mise, arriva, nella stanza, si siede, accavalla le gambe on aria professionale, e afferma orgoglioso che è pronto ad affrontare la pioggia. Io, la sua compagna, mia mamma e mio papà ci guardiamo e scoppiamo a ridere. Appare perplesso, poi un po' offeso, poi si guarda e poi... scoppia a ridere!Ahahahaha

Pensiero del giorno: a quest'ora diventa un po' difficile pensare.

Domanda del giorno: Vi capita di avere dubbi?

Buona notte! Fau

martedì 30 marzo 2010


Colonna sonora di oggi: tuoni e rumore della pioggia.

Luogo: camera mia solita finestra, magnolia in fiore, elegantissimi fiori rosa.

Quando: pomeriggio di inizio primavera, piacevolissimo e frizzante freddo, cielo grigio scuro


Oggi pomeriggio tanta nausea e umore quieto. Cosa ci faccio qui a scrivere? In effetti me lo chiedo anche io, dovrei studiare dati i miei ambiziosi programmi. 3 esami in 2 settimane. Dite che ce la farò? La risposta è, sicuramente no se passo i miei pomeriggi a guardare circa 4 puntate di fila di Gossip Girl, bel modo di ricominciare. Penserete che sono una drogata e in effetti è assolutamente vero. E' proprio ciò di cui vi parlavo nell'ultimo post, la mia dolce fuga nelle vite altrui, in tutto ciò di più assurdo e senza alcun senso si possa vedere. Mi chiedo perchè sia così semplice e piacevole spegnere la mente. E' così stupido passare un pomeriggio a guardare le vite finte di una società che disprezzo profondamente, a guardare ciò che serve per fare il lavaggio del cervello a migliaia di ragazzine innocenti. sono un po' impopolare a dire queste cose vero? quanti di voi passano un sacco di tempo a vedere roba di questo genere? Sembra in un certo senso che il messaggio che passi sia quello di una critica a quella società in un certo senso perchè i buoni sono quelli che hanno dei valori, quelli che non badano solo ai soldi, ma la verità è che quello che passa è si, che mondo orribile, senza valori, fatto di droga, sesso, squallore, ma seguitelo e aspirate a quello perchè quella è la gente che alla fine conta, comanda, che si spassa la vita, che può dare feste con kg di caviale, litri di champagne del 1859 e roba simile. E chi non vorrebbe vivere nel lusso? La mia scusa: bisogna pur sapere che cosa elimina il cervello della mia generazione. La verità è che faccio qualunque cosa per spegnere il cervello, per sfuggire per tutte le cose che ho detto nello scorso post e perchè sono maledettamente pigra. Decisione: devo chiudee con quella roba ecercare di non trovarne di simile. Mi fa bene parlarne. Sapete cosa mi sevirebbe? Qualcuno che abbia voglia di parlare di cose serie e di fare progetti insieme come ai vecchi tempi. Certo c'è F. e con lui si può parlare di tutto e anche fare progetti, ma, cosa ci volete fare, va spesso a finire che prevale la nostra comune passione per lo sport;-)! Scherzi a parte dove siete vecchi compari di folli progetti? Tutti troppo presi dallo studio? Tutti troppo presi dalle proprie seghe mentali? Io sono qui quando vorrete ricominciare a sognare e vorrete aiutarmi con la riabilitazione!

Intanto continuo a scrivere quello che mi passa per la testa coccolata dal freddo, dal rumore lontano del traffico e anche dal cinguettio dolce degli uccellini che singing in the rain.

Pensiero del giorno: non ho combinato quasi niente oggi, ho una nausea tragica eppure questo tempo mi fa sentire bene, calma e speranzosa.

Personaggio del giorno: signora grassa vestita di rosso scende dalla macchina, cammina calpestando la sua rossa sciarpa che le è caduta, si avvicina ad una vetrina di cui non gliene frega chiaramente niente, ma deve aspettare e nella sua insicurezza non riesce ad alzare lo sguardo, osservare per paura di incontrare lo sguardo di qualcuno. Cerca la sua sciarpa e non la trova. "signora, la sua sciapa è per terra". Si gira, mi sorride così sincera, così spontanea, così impacciata e mi ringrazia. Sarà stupido, ma basta poco a migliorarti la giornata.

Litigio del giorno su questione fonadamentale: mensa, 2 amici, ti ho tenuto il posto perchè non sei venuto a sederti qui? - Scusa stava male alzarmi dal tavolo, quando ti ho visto era troppo tardi - Ah, grazie, bella amica.

Più interessante conversazione del giorno: "certo che è proprio una stronza, si è messa con quello un mese dopo che si era lasciato con Alessia, una sua compagna." - "Ma secondo me, ha non c'è niente di male, non erano nemmeno amiche"- "oh no secondo me invece è una stronza, tu cosa faresti al posto di Alessia, la inviteresti alla festa?"

Morale del giorno: guardiamo troppa merda insignificante, ci soffermiamo su troppe questioni inutili, giudichiamo troppo facilmente.

Domanda del giorno e rifletteteci sul serio: grassa = brutta?

Traete le vostre conclusioni. Nessun giudizio, solo fatti.

La vostra F.

domenica 28 marzo 2010

Ritorno


Ci sono mille cose che vorrei dire di questo lungo, infinito anno, ma inizio con queste parole. Parlano solo di ora e non di tutto quello che è stato, del perchè non sono riuscita a scrivere per un anno, dicono solo che voglio ricominciare o meglio iniziare. Non leggetelo e basta, immaginate sul suo sfondo la poesia che sentite vedendo Mine Vaganti, sentendo il sublime incomprensibile dei momenti magici della vita, della sua poesia che solo un film con una colonna sonora incredibilmente perfetta per ogni scena può riassumere. Leggetelo sentendo 50 mila lacrime - Nina Zilli (non immaginatelo come un capolavoro di canzone , ma come le sue note profonde accompagnano le parole)



Caro diario,
sono sola davanti alla mia finestra, davanti alla magnolia che
sboccia, il vento leggero che sfiora le palme, il fruscio sensuale
delle foglie, il cielo così azzurro, così tanta luce. Sento il sapore
caldo della cioccolata che si scioglie lenta, amara sulla lingua.
Attimi, sembra che la vita sia fatta di attimi, mai come oggi mi rendo
conto di quanto sia priva di senso. Vedo giorno dopo giorno i
cambiamenti, vedo la stanza vuota di mia sorella, vedo le immagini
scorrere dei dibattiti politici, le voci urlanti di scimmie che non si
distinguono, sovrapposte e il silenzio, le facce stanche, spente,
sento i dolori miei che si confondono con quelli di mio padre, di mia
madre. Vedo il suo sorriso dolce, i suoi occhi così azzurri, le
rughette che in realtà ci sono sempre, le voci per le strade, la
musica, il profumo di carne arrosto che mi riporta indietro negli anni
sul terriccio, nei tramonti della corsica, mescolato al profumo del
mare, del suo vento leggero, sento la felicità di quei momenti di
quanto non mi sentivo sola e di quanto già percepivo quella
irrequietezza profonda inconscia, la consapevolezza inaccettabile di
come tutto sia sfuggente, inafferrabile come l'acqua fresca che scorre
fra le mani di un assetato. Ho paura, sempre di più. 21 anni e ho
paura, vedo la morte che si avvicina, gli occhi, la mente di mia nonna
dispersi. Vedo finalmente le debolezze dei miei genitori, vedo la loro
ansia, vedo la loro stanchezza. Passo ogni giorno a scappare, scappare
da quello che vorrei fare, scappare dalla morte, scappare forse per
paura di scoprire che dopo aver fatto tutto, non saprei cosa sognare,
non avrei più la certezza che cambiando troverei la felicità, troverei
un fine a questa vita inutile. Non sono depressa, sono solo
constatazioni. Non riesco a esprimerlo. Quando ero al liceo pensavo la
mia vita come un insieme di concetti, idee, come bolle, come film.
Solo i film riescono a esprimere quella perfezione che c'è nei
concetti, nei sogni, ma non sono le immagini, è la musica. Nella
realtà un bacio sono due bocche unite, lingue che si intrecciano, che
scivolano, umido, se annulli la razionalità allora inizi a sentire
qualcosa di indefinibile, senti come un fuoco che scende, senti gli
odori, i sapori, i momenti felici, quelli tristi, vedi le stelle che
impolverano il cielo nel buio totale dell'etna, vedi la luna così
grande e rossa, senti il brivido di vederlo sul tuo stesso tram, la
magia del teatro, della musica che esce dalle tue dita. Ma intanto
rimangono lingue bagnate, bocche vicine. Invece nel film vedi un
bacio, la telecamera gira, la musica parte, quelle note così profonde
e senti tutto, tutto ciò che non si riesce a esprimere a parole, tutta
la sua perfezione senza imperfezioni. Quella musica, così piena di
piccoli dettagli e anche di concetti che ti accompagna nella notte,
senti il vento fresco, vedi le stelle, la luna, senti i profumi, senti
in ogni particolare il sublime, in quell'istante ti sembra tutto così
eterno, ma lo sai che non è così, che il film finirà, che tornerai
nella realtà. La mia vita prima mi sembrava un film, ora sono tornata
nella realtà, i sogni mi sembrano persi, irrealizzabili, ogni tanto
qualche barlume del passato ricompare timido nei miei pensieri e poi
ritorna la concretezza di ogni istante. Cerco di fuggire, cerco quegli
istanti, quel sublime che era il mio presente, il mio futuro che era
la mia inconsapevolezza della morte e di quanto fosse insignificante
la vita. Cerco di fuggire nel fuoco della cioccolata, nel gusto salato
delle olive, nelle vite di concetti dei film, sfuggo dalla realtà nei
libri, nell'università. Sono fuori dal mondo, lo sono sempre stata e
vorrei disperatamente entrarci. Vorrei ritornare a sentire i concetti,
a vedere tutto come bolle, come mille possibilità e togliere queste
catene che imprigionano la mia vita. So che la vita non ha un senso,
ma voglio tornare a pensare di potergliene dare uno provvisorio,
voglio che la mia vita serva a qualcosa, qualcosa che so bene non ha
senso come non ce l'ho io, come non lo ha l'universo, ma che rientri
in un progetto grande che non sia solo mio. Voglio fare, esserci,
sentire di esserci. Vorrei avere la fortuna, l'illusione di credere,
credere in un dio, in una vita dopo la morte, vorrei una religione che
mi dica cosa è giusto e cosa sbagliato, che mi dica che non sono sola,
che la mia vita, il mondo ha un senso. So però, lo sento, lo vedo che
tutto questo non c'è, so solo che non c'è un senso, che il bene e il
male sono umane convenzioni, il più incredibile frutto della nostra
mente. So che ho sete di conoscenza e so che questo non ha senso
perché è semplicemente inutile conoscere. So che voglio lavorare per
migliorare questa società in nome della giustizia che è una cosa solo
umana, che è semplicemente dare a tutti la possibilità di avere una
vita dignitosa. So che questo è irraggiungibile come lo è la
perfezione perché esiste l'entropia e se si mette ordine in un punto
si crea disordine in un altro. Sono concetti, qualcosa a cui si tende,
si deve tendere per arrivarci il più vicino possibile. Non voglio
dimenticare i concetti, i sogni perché sono l'unico senso che può
esserci per chi sa che un senso e che senza un senso non si vive.