giovedì 6 giugno 2013

Premessa


Buongiorno a tutti,
è incredibile come la vita possa cambiare nel giro di pochissimo tempo. A luglio dell'anno scorso mi sono laureata e poi che fare? Per i laureati in medicina il percorso sembra prestabilito. Dopo la laurea sei vincolato all'ospedale dove non sei assunto, nè pagato, ma speri di poter apprendere qualcosa in cambio del tuo tempo e delle tue energie in attesa del tirocinio dell'esame di stato. Se sei fortunato nei tre mesi di tirocinio ti fanno lavorare e impari anche qualcosa. Naturalmente non sei pagato, ma devi, invece, pagare 500 euro di tasse universitarie. A febbraio esame di stato e poi? Poi comunque non hai molta scelta. Dovevi aver scelto prima cosa volevi fare della tua vita perché la tesi è vincolante per l'ingresso in specialità e poi c'è la DOMANDA: sarà pulito o no il test? E di questo non potrai MAI essere certo. Quali sono poi le tue prospettive? Quando entri capiti in un posto a secondo della graduatoria e non sai se imparerai qualcosa, non sai se ti lasceranno lavorare come medico o se sarai adibito ai compiti di segreteria, non sai se potrai fare ricerca, non sai nulla. Puoi essere fortunato (ma non solo ovviamente devi anche lavorare) e un professore magnanimo o un professore un po' più illuminato (e ce ne sono davvero pochi) ti prende sotto la sua ala e ti fa crescere, investe su di te o, come nella maggioranza dei casi sei in balia del vento della fortuna e non hai alcun potere decisionale, sei servo del caso e soprattutto del tuo futuro capo. Questa prospettiva se vista nel contesto di quelli che sono stati fondamentalmente anni frustranti per l'intelletto e per l'autostima mi stava annientando. Per la maggior parte degli esami che ho fatto, anche se la frequenza era obbligatoria, sono stata fondamentalmente autodidatta dal momento che le lezioni servivano principalmente a fare in modo che i professori prendessero uno stipendio (i professori appassionati e interessati quanto meno a insegnare si contano sulle dita di una mano), ma gli anni di università mi hanno sicuramente insegnato qualcosa di cui sicuramente la nostra classe politica sarà molto soddisfatta e per cui penserà che vale la pena continuare così. Sapete di cosa sto parlando? Sto parlando della mentalità, della sensazione di essere senza speranze, della sensazione che per quanto tu ti impegni, metti tutta te stessa in una cosa, comunque non cambi sostanzialmente nulla, sei completamente e assolutamente impotente. Ed ecco il gregge perfetto! Pensi che ti devi adattare e che anche qualunque tentativo di cambiare le cose sia fallimentare. Sei onesto? Bene, ti pubblicano la tesi senza il tuo nome e non solo non puoi dire nulla perché hanno anche il coraggio di arrabbiarsi, ma devi anche ringraziare perché il professore ti ha concesso di fare con lui la tesi! Non lecchi il culo abbastanza? Non vai da nessuna parte. Possibile che il relatore di tesi non legga la tesi e non venga in seduta di laurea perché è in vacanza?????? Mia sorella ha studiato biologia a Londra e il suo professore ricoverato in ospedale per un problema gravissimo le mandava dal letto di ospedale ogni settimana le correzioni della tesi, i consigli su come impostarla e non si è scusato una volta, ma mille! Ci ho provato ad accontentarmi, a cercare di pensare che andasse bene anche quella situazione perché ormai la mentalità della rassegnazione era profondamente dentro di me, ma alla fine non ce l'ho fatta. Stavo cercando di lasciar andare i miei sogni, la mia voglia di imparare, di andare oltre ed apprezzare le altre belle cose che la vita mi poteva offrire li in Italia: una vita tranquilla, la passeggiata serale con il mio cagnolino, gli aperitivi con gli amici, le passeggiate e chiacchierate con le amiche sui navigli. Tutti questi erano piaceri inaspettati che ho scoperto in questi ultimi anni e in particolare quest anno. Ed era una bellissima sensazione, un calore familiare, una serenità che non credevo nemmeno possibile. C'era poi l'idea di iniziare presto una vita con il mio amore ed era un'idea bellissima che ho sognato per tanti anni. Anche nella mia famiglia c'era una particolare serenità quasi strana. Stranamente iniziavo a sentire di appartenere ad un luogo e la cosa era piacevole. Ma alla fine credo di essere nata nomade. Non ho cambiato molti posti in realtà: sono sempre vissuta a milano, ma è la mia mente a volere sempre esplorare nuovi luoghi, conoscere. Sarà la maledizione del mio nome. Sentivo il mio cervello spegnersi troppo velocemente, arrendersi a non funzionare quanto potesse, sentivo l'incertezza del mio futuro con una potenza inarrestabile. Avevo messo una pietra sopra all'idea di arrivare ad alti livelli di conoscenza, all'idea di provare a fare ricerca, all'idea di poter esplorare nuove parti del mondo, ma oltre a tutto questo che mi uccideva pian piano c'era l'incertezza di un futuro. Entrerò in specialità? Basterà il mio impegno senza raccomandazioni? E dopo aver stazionato i miei cinque anni in specialità troverò un lavoro? Si dice che il momento migliore per fare dei figli siano gli anni di specialità perché almeno hai la maternità e poi? Lo trovi un lavoro che ti piace, poi? Lo trovi un lavoro? Come li mantieni i figli che hai fatto in specialità e se non li hai fatti quando avrai di nuovo la possibilità di stare in maternità? E quando finisci la specialità se tutto va bene hai 30-31anni e ora che aspetti di avere un lavoro stabile, se mai lo avrai non puoi più avere figli! E che futuro dai ai tuoi figli? Se anche avrai i soldi cosa potrei offrire loro? Una madre depressa che può passare loro le sue frustrazioni e un padre che almeno ha la qualità di essere allegro anche se si è dovuto accontentare di quello che fa. Mi dispiace, ma non è questo il futuro che voglio! Non so come sarà qui, ma fino ad ora la sensazione è che sia completamente diverso. Sono qui da un mese e nonostante tutte le incertezze sento dentro di me un entusiasmo che avevo dimenticato come fosse e ho la sensazione di poter di nuovo respirare ossigeno dopo anni con la testa sotto l'acqua. Questo lungo post era una premessa per iniziare a raccontarvi quest'avventura tedesca! Buona lettura e commentate, scrivetemi le vostre opinioni, le vostre esperienze! :)

Fau.


Daniele Sivestri - "Precario è il mondo"

Nessun commento: