martedì 13 novembre 2007

13 Novembre, riflessioni di un giorno molto lungo






E' da un po' che non scrivo e ci sono mille cose che vorrei dire, ma non so come fare... sono dentro la mia testa, immagini, suoni... ma non riesco a descriverli.

Prima il vento freddo la sera sul tamigi circondata da alberi scintillanti di piccole luci blu, i quadri e le immagini che credi ti lascino qualcosa dentro... la folla di persone che corrono senza guardarsi intorno, nessuno che si guardi negli occhi mentre si cammina, ognuno per conto suo, un flusso ininterrotto e non interrompibile, i marciapiedi sembrano strade a scorrimento veloce in cui il traffico non si può fermare e se qualcosa lo ferma, anche un incidente, i claxon impazziscono.. Londra è l'immagine della velocità, l'immagine della solitudine, del mondo attuale in cui una moltitudine di uomini diversi , di diverse culture, colori, lingue, vite stanno nello stesso posto senza sapere di essere vicini. Bellissima e terribile con la sua storia che si respira, la modernità che si respira... è qualcosa di indescrivibile.

E poi? Poi torni nel tuo mondo, sempre solo e tutto sembra infinito... una routine infinita e una continua novità... a volte sembra tutto impossibile. Per esempio stamattina nelle prime due ore di lezione di inglese abbiamo visto tre puntate di Scrubs, un telefilm comico ad argomento medico... Le abbiamo viste in inglese e all'inizio facevo lo sforzo di capire le parole, le battute anche se in inglese americano, poi nel buio gli occhi hanno iniziato a cedere e mentre le immagini scorrevano senza significato e il sonno incedeva a passo veloce... non potevo fare a meno di pensare che quelle cose che vedevo, quelle operazioni, quelle piccole cure, le corse nelle corsie sembravano qualcosa di irraggiungibile... ci arriverò mai? Riuscirò mai a prendere una decisione su un intervento da fare? Quel futuro sembra così lonano....

Ma la giornata è stata lunga oggi... vi capita mai quando pensate a qualcuno che lo stomaco si contorca in maniera strana, che nemmeno voi riuscite a capire perchè? O di avere paura di non poterlo rivedere... io non so perchè ma ogni tanto mi capita e mi spavento...

E ancora... stasera stavo pensando all'immortalità: mi è venuto in mente pensando ai miei animali. Cani e gatti hanno una vita che è circa un quinto di quella delle persone ed è quasi inevitabile, quindi, che i tuoi animali muoiano mentre tu rimani in vita.. noi uomini per un po' rispetto a loro siamo immortali ed ecco cosa si proverebbe ad essere davvero immortali, ho pensato. Quando sono nata i miei genitori avevano un cane, Cleo, da una anno e un gatto, Maffi, è arrivato insieme a me. Quando avevo quattro anni è nata Leopardina, la mia gattina attuale e quando ne avevo nove è arrivata Nerina, il mio cane attuale. Ora Cleo e Maffi sono morte ed è sato terribile, Leopardina ha 15 anni e Nerina ne ha 10. I minuti, i giorni, i mesi, gli anni scorrono e lentamente, uno dopo l'altro tutti loro se ne andranno, ma probabilmente noi rimarremo e avremo una vita del tutto diversa da quella che abbiamo ora... noi per un po' siamo immortali rispetto a loro... è come se rispetto agli altri uomini potessimo vivere 500 anni e potessimo vedere tutti i nostri parenti, i nostri amici morire uno dopo l'altro e rimanere magari non proprio soli, con nuovi amici, ma ogni volta senza una parte di noi... Alla fine parte dopo parte persa saremmo comunque morti anche se la nostra vita tecnicamente non avesse fine?

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