lunedì 5 novembre 2007

Il tempo non passa...


Sono in biblioteca e sono le 11:30. Il tempo questa mattina sembra non passare mai: i secondi, i minuti scorrono lenti e ogni giorno sembra essere passato un mese. Intanto, invece, i pensieri si susseguono veloci, serie di immegini poco definite come quelle di un film, di mille film mandati velocemente avanti... come si può frenare la mente?
Comunque sono qui che fingo di studiare e invece mi guardo intorno... E' questo il bello di andare in biblioteca: quando non riesci a concentrarti alzi lo sguardo e vedi decine di persone intente a fare qualcosa, sei in mezzo alle loro vite.. decine di persone diverseognuna con le sue particolarità.. Dalle ragazze che sfilano attraverso i lunghi corridoi fra i tavoli appositamente rumorose con i loro tacchetti a qualcuno che si sta lentamente addormentando. Ma la cosa più divertente sono i personaggi particolari, quelli che osservi ogni giorno per tentare di capire cosa cavolo facciano della loro vita. Ce n'è uno, per esempio che osservo da circa un anno. La prima volta che ho messo piede in questa biblioteca senza sapere quanta varietà potesse esserci e convinta che tutti stessero tranquillamente seduti ai tavoli a studiare mi aveva colpita quest uomo che si aggirava frenetico di scaffale in scaffale contemplando concentrato una specifica pagina fra le mille di un enorme tomo impolverato appena preso in mano. Perchè proprio quella pagina? Perchè proprio quel libro? Era un uomo di media statura dalle forme morbide, il mento in dentro immerso nella carne soffice, gli occhi piccoli incorniciati da profonde occhiaie. Sempre in jeans e camicia, azzurrina, larga, le manica rimboccate.. Girava con il suo zaino aprendo e chiudendo libri e fermandosi ogni tanto per riempire fittissime pagine rosa di piccolissime lettere arrotondate... blu su rosa. Ogni volta che vengo lo osservo e ogni volta fa la stessa cosa , ma ogni volta è diverso. Era da molto che non venivo prima di oggi e quando sono arrivata l'ho rivisto: si aaggira sempe fra gli scaffali, ma la sua morbidezza è scomparsa, ora i suoi tratti sono spigolosi, stessi jeans, stessa camicia.. ma era cambiato.. come se avesse dimenticato di mangiare preso da quella sua ricerca. Cosa è successo nella sua vita? Di cosa riempie ogni giorno quelle pagine rosa? E' uno storico, uno scrittore di libri medioevali? Sembra così timido con quei suoi occhietti sfuggenti... In fin dei conti mi direte perchè uno dovrebbe farsi tutte queste domande? Il punto è che quest uomo fa parte della mia vita ormai.. è un po' come se ci conoscessimo, è un momento in cui le nostre vite si incrociano, si incontarno... è una di quelle persone che se le vedi per strada, le guardi, vi guardano e così vi siete salutati: qualcuno che sa della tua esistenza. Se un giorno venissi in biblioteca e non lo vedessi penserei: " Chi sa che fine ha fatto.. magari fra un po' vado in libreria e trovo il suo libro..." Lui non è l'unico personaggio... ma sicuramente vi ho annoiato abbastanza se qualcuno mai leggerà queste parole... Un altro giorno vi racconterò degli altri personaggi..

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Fausta, sono Pier...
Incomincio col dire che scrivi molto bene.. :-)
Questi racconti sono molto interessanti e nn sono affatto noiosi( come tu credi!!!)
E poi sono tuoi sogni... ed è stata una bella idea descriverli su un blog.
Sapevi che Fellini disegnava i suoi sogni??? Perciò nn sei strana come tu pensi... E anche se fosse è proprio quello il bello della vita, xchè c sia una realtà parallela.(reale o immaginaria questo a tua discrezione...)